12 Gen Fotografia di splash
Con sempre maggior frequenza la fotografia pubblicitaria e in particolare quella di still life diventa fotografia di splash, ossia ricorre al cosiddetto splash per cogliere l’attenzione di chi guarda.
Splash in fotografia significa letteralmente fotografare lo spruzzo o lo schizzo di liquido provocato dalla caduta e dalla successiva immersione in un liquido dell’oggetto fotografato. Basta aprire una qualsiasi rivista e vediamo pubblicità di profumi o di bottiglie immerse in schizzi avvolgenti.
Questa tipologia di fotografia di still life e di ritocco delle immagini è una delle più complesse e quindi anche una delle più retribuite nel settore della fotografia commerciale.
È una delle tecniche più complesse e necessità una elevata capacità tecnica, sia in fase di realizzazione dello scatto che in post produzione, specialmente se si fotografano superfici trasparenti come il vetro.
Il tempo necessario ad una realizzazione di alta qualità è di diverse ore e per questo il costo finale dell’immagine può essere elevato, specialmente se rivolto alla fotografia commerciale.
Molti mi chiedono come si realizzano le fotografie di still life che inglobano lo splash. Ecco una
breve descrizione. Per facilitare la comprensione, ho rappresentato lo schema di luci e l’allestimento del set utilizzato per la realizzazione di alcune fotografie come quelle presenti sul mio sito.
È un set relativamente facile. Per l’occasione ho utilizzato un fondale nero in carta, sorretto da due stativi. Ho posizionato un acquario in vetro(la plastica è più sensibile ai graffi e all’opacizzazione) su un tavolo coperto in precedenza con cartone nero e riempito l’acquario con acqua per 2/3. Ho posizionato due flash speed light (flash cobra) su uno stativo e ho diretto il lampo flash verso il lato corto dell’acquario. Un terzo flash speed light l’ho montato perpendicolare all’acquario, ad una altezza di circa 1 metro con una staffa. Ho posizionato la macchina fotografica su un solido cavalletto. Tra i flash e il fondale, distante circa 2 metri, ho interposto dei pannelli neri, per evitare che parte del lampo flash potesse colpire il fondo che desideravo completamente nero.
I flash li ho sincronizzati tra loro, in modo da poter emettere il lampo nello stesso identico momento. Per questa operazione mi sono servito di un trigger. Al fine di fermare il movimento dell’oggetto che si immergeva nel liquido, ho impostato il lampo dei flash ad 1/64 di potenza, così da essere sicuro del congelamento dell’azione. Questa operazione mi ha permesso di far emettere un lampo flash estremamente veloce, cosa che non sarebbe stata possibile se avessi lasciato la posizione a piena potenza: il lampo si sarebbe prolungato per un tempo troppo lungo per congelare il movimento.
Il tempo di scatto è ininfluente per la fotografia in studio: l’importante è non superare il tempo di sincro – flash della propria macchina fotografica (che varia da 1/125 a 1/320).
Ho impostato un diaframma molto chiuso F. 11 per avere una buona profondità di campo. Ho collegato la mia macchina fotografica con cavo Theether Tools al mio MacBook Pro. Infatti acquisisco direttamente l’immagine su pc e non su una scheda di memoria. Questo mi permette di visionare in anteprima a formato ideale l’immagine, fare le dovute correzioni alle impostazioni e poi di mantenerle per gli scatti successivi.
Dopo aver fatto gli scatti di prova, ho effettuato la messa a fuoco, rigorosamente manuale. Ho immerso una penna nel centro dell’acquario e ho fatto il fuoco su di essa.
Ora viene il bello! Iniziamo a scattare. Se ho un assistente lo incarico di rilasciare l’oggetto in acqua. Se sono da solo con una mano alimento con uno scatto a distanza la mia macchina fotografica e con una mano lascio andare l’oggetto. Sincronizzando mentalmente la mia parte sinistra con la mia parte destra cerco di cogliere l’attimo.
L’immagine scattata compare sul mio Mac. Esamino il fuoco, la profondità di campo, la qualità in sé e faccio eventuali aggiustamenti nelle impostazioni.
Di una fotografia di splash si fanno molti tentativi, poiché pochi scatti fotografano lo splash perfetto per essere elaborato in post produzione.
Una volta che hai terminato la ripresa fotografica non puoi smontare il set. Puoi farlo solo quando hai la
certezza di avere tutto ciò che ti occorre. E questo lo scopri soltanto durante la parte più entusiasmante: la post produzione. Quest’ultimo percorso ti porta ad aver la tua fotografia di splash pronta ad essere pubblicata.
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